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Bewertet in Italien am 9. Februar 2024
Breve e intensissimo spaccato sulla musica e i suoi significati più misteriosi, mistici e sciamanici
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Bewertet in Italien am 28. August 2017
La fama del libro è notevolmente superiore al suo valore. Mi aspettavo una ricognizione antropologica-musicologica sulle origini della musica nelle culture primitive e una analisi comparativa sulla presenza della musica nei miti cosmogonici. Teoricamente, il libro parla di ciò, ma la scrittura consiste in una affastellata presentazione di argomenti, presi contemporaneamente da varie culture, senza tuttavia che ne sia specificata mai chiaramente l'origine né tantomeno la fonte, e arbitrariamente e confusamente mischiati tra loro sulla base di pregiudiziali somiglianze, che non vengono tuttavia dimostrate con nessun tipo di comparazione strutturale. Le parti di testo presentate tra virgolette non sono corredate da nessun riferimento bibliografico (!), non si capisce dunque a quale fonte debbano essere attribuite, e sono scritte inoltre in un linguaggio che ne rende del tutto inattendibile la presunta "traduzione". Assenza totale di note, bibliografia striminzita e generica (sorprende che questo libro sia stato pubblicato in questo modo, sia pur anni fa, da una casa editrice come Adelphi!). Tutto ciò rende la lettura non solo faticosissima ma quasi completamente inutile per chi sia interessato ad un approfondimento culturale, in quanto di nessuno dei temi citati è controllabile, né nel riferimento alle fonti originarie, né nel riferimento alle analisi critiche successive. L'unica utilità (paradossale) può essere quella di stimolare il lettore fortemente deluso, ma seriamente interessato al tema proposto de "la musica primitiva", ad una ricerca arrabbiata e quindi più vorace di altri testi sugli argomenti citati che possano effettivamente fornire dati scientificamente provati e approfondimenti critici. Il libro risulta in conclusione completamente datato all'epoca in cui la ricerca antropologica, dietro l'apparente interesse per le culture "altre", soddisfaceva in realtà un bisogno di "alterità" profondamente narcisistico, tutto interno all'ego di una certa parte degli intellettuali del mondo occidentale, e si presta così solo ad alimentare enfatici, generici e superficiali esoterismi.
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